UniCredit in gran spolvero a Piazza Affari, dopo l’annuncio dei dati del secondo trimestre dell’anno (utile netto di 1 miliardo, ricavi totali per 4,9 miliardi, margine d’interessi di 2,7 miliardi), apparsi “di buona qualità” per Equita Sim e caratterizzati da “forti trend operativi” come aggiungono gli analisti di Keefe, Bruyette & Woods e grazie alle parole del Ceo Jean-Pierre Mustier su possili dismissioni e acquisizioni future.
Mustier ha precisato anche che da qui alla fine del prossimo anno il gruppo non cederà altri asset operativi come Yapi Credi, su cui pure erano circolati ripetute indiscrezioni circa una possibile vendita, mentre potrebbero essere ceduti immobili o partecipazioni classificate come “finanziarie”.Guarda caso quella in Mediobanca, di cui Unicredit è primo socio con l’8,4%, è appunto classificata come partecipazione finanziaria, ma su Piazzetta Cuccia (che a settembre vedrà aprirsi una finestra per lo scioglimento anticipato del patto di sindacato, altrimenti destinato a scadere alla fine del prossimo anno) Mustier non ha proferito parola.
Quanto alla potenziali future prede il manager non ha fatto ovviamente alcun nome, ma ha precisato che le probabilità di assistere ad una fusione transnazionale nei mesi a venir “sono molto basse, quindi non trattenete il respiro nell’attesa”. “Ce ne saranno davvero molto poche”, ha poi concluso, segnalando come “riguarderanno per lo più istituti di piccola taglia”.
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