Software senza licenza, indagini

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La nuova indagine ha scoperto che in Italia è calato l’utilizzo di software senza licenzaLa causa è la preoccupazione dei CIO per la violazione dei dati. Infatti è questo l’elemento principale emerso dalla Global Software Survey 2018 condotta da BSA | The Software Alliance: per ridurre il rischio di attacchi informatici e supportare la redditività aziendale, le imprese italiane devono eliminare i software privi di licenza presenti nei propri network e introdurre programmi di Software Asset Management.

Lo studio ha rivelato che in Italia il 43% dei software installati sui computer non possiede una licenza adeguata. Si tratta di un calo di due punti percentuali rispetto al precedente studio di BSA, pubblicato nel 2016. Il valore commerciale dei software privi di licenza installati nella penisola ammonta a oltre un miliardo di euro.

Victoria Espinel, Presidente e CEO di BSA | The Software Alliance
Le aziende di tutto il mondo si stanno perdendo i benefici economici e di sicurezza che può offrire una gestione ottimale dei software. Tutte le imprese dovrebbero implementare procedure di Software Asset Management (SAM) per valutare e gestire i software presenti sui propri network. In questo modo, sarà possibile ridurre i rischi di dannosi attacchi informatici e aumentare i propri profitti.

La diminuzione della percentuale di software senza licenza è stata influenzata da alcuni trend che caratterizzano il panorama italiano, come la ripresa economica e la crescente attenzione dedicata dalle aziende al Software Asset Management (SAM). Va però considerato che l’Italia rimane tra i Paesi dell’Europa Occidentale con il più alto tasso di software privi di licenza, subito dopo Grecia, Cipro e Islanda.

In tutto il mondo, le aziende utilizzano i software per migliorare la gestione del proprio business, aumentare i profitti, raggiungere nuovi mercati e ottenere vantaggi competitivi. Tuttavia, se – come riportato dai CIO e come rilevato dall’indagine di BSA – i software sono privi di licenza, le imprese incorrono nel rischio significativo di dover affrontare pericolose minacce di sicurezza. Infatti, i CIO hanno indicato il furto di dati personali e aziendali come la principale preoccupazione relativamente alle infezioni malware che potrebbero essere causate dall’uso di software privi di licenza. Di conseguenza, più della metà dei CIO intervistati ha dichiarato che le minacce di sicurezza sono la principale ragione per evitare software senza licenza (54%), seguite, al secondo posto, dal rischio di problematiche legali (43%).

Paolo Valcher, Chairman di BSA Italia
Sebbene la gestione delle licenze software possa non essere in cima alle priorità aziendali, una scarsa attenzione a questo aspetto del business potrebbe comportare serie conseguenze economiche, reputazionali e di sicurezza. È oggi particolarmente importante fare attenzione ad adottare i giusti processi di gestione del proprio asset tecnologico: conoscere la propria situazione permette di ottimizzare le soluzioni adottate, risparmiare sui costi, migliorare la sicurezza informatica e consente di pianificare le evoluzioni future. Sono lieto di osservare che l’Italia stia andando nella giusta direzione riducendo di due punti percentuali il tasso dei software senza licenza, raggiungendo il 43%. Non bisogna, però, allentare l’attenzione ed è necessario continuare a offrire il supporto e l’informazione necessaria.

Per aiutare le aziende a comprendere meglio le conseguenze dell’utilizzo di software senza licenza, BSA ha pubblicato la 2018 Global Software Survey: Software Management: Security Imperative, Business Opportunity. L’indagine, che ha coinvolto circa 23.000 utenti, dipendenti e CIO, permette di quantificare la diffusione e il valore dei software privi di licenza installati sui computer in oltre 110 Paesi e regioni.

Di seguito alcuni dei principali dati emersi dall’indagine:

-Sebbene l’uso di software privi di licenza sia in leggero calo, è ancora ampiamente diffuso. I software senza licenza vengono tuttora utilizzati a livello globale a tassi allarmanti, rappresentando il 37% dei software installati sui PC – con un calo di soli 2 punti percentuali rispetto a quanto riportato nel 2016.
-I CIO considerano i software senza licenza sempre più pericolosi e costosi: i malware diffusi tramite software privi di licenza costano alle imprese di tutto il mondo quasi 300 miliardi di euro all’anno.
-Migliorare la compliance dei software rappresenta un abilitatore economico oltre che un imperativo di sicurezza: quando le aziende compiono azioni pragmatiche per migliorare la gestione dei software, possono migliorare i propri profitti dell’11%.
-Le aziende dovrebbero impegnarsi concretamente per migliorare la gestione dei software. È infatti dimostrato che, implementando un piano efficace di Software Asset Management e un programma di ottimizzazione delle licenze, le imprese possono risparmiare fino al 30% sui costi legati ai software.

L’indagine di BSA illustra come le aziende possano implementare misure efficaci, come programmi SAM, per migliorare il modo in cui gestiscono i software, aumentando così i profitti e le opportunità di crescita e riducendo al contempo i rischi di sicurezza.

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