Crollo FB in Wall Street

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Il crollo di Facebook a Wall Street, con il titolo che ha perso ieri il 6,8% a Wall Street e oggi cede oltre 6 punti insieme a Twitter, in calo di quasi dieci punti, per Mark Zuckerberg è stato un po’ meno doloroso di quanto avrebbe potuto. Il fondatore del social network ha comunque pagato un conto salatissimo, visto che in una sola seduta il valore delle azioni in suo possesso è sceso di circa 5 miliardi di dollari, mentre la perdita nelle ultime 48 ore è stata di 9 miliardi: il suo patrimonio personale è sceso da 75 a 66 miliardi di dollari.

La perdita – anche se virtuale- avrebbe potuto essere ancora più pesante. Come ha fatto sapere la sua portavoce, dall’inizio dell’anno  il fondatore di Facebook ha venduto quasi 5 milioni di azioni. Una cessione – prima del calo – che secondo gli analisti di MarketWatch – ha fruttato 40 milioni di dollari. Alla chiusura di lunedì, dopo il crollo, i 4,9 milioni di azioni che Zuckerberg ha venduto da inizio anno valevano 855 milioni di euro. Secondo i calcoli di MarketWatch, che ha fatto i propri conti sulla base delle comunicazioni obbligatorie alla Sec, il numero uno del social netkwok ha messo in tasca invece poco meno di 900 milioni.

Cifre, va detto, che il fondatore di Facebook ha deciso di destinare alla sua fonazione di beneficienza, nell’ambito del piano di cessione di quote annunciato nel 2015. Piano attraverso cui, soltanto lo scorso anno, Zuckerberg ha venduto azioni per un valore di circa un miliardo di dollari. A settembre il miliardario ha annunciato che avrebbe venduto dai 35 ai 75 milioni di azioni entro i successivi 18 mesi, l’equivalente ai prezzi di mercato di allora, di circa 13 miliardi di dollari.

COSI’ MARK ZUCKERBERG CONTROLLA FACEBOOK
Attualmente il fondatore di Facebook detiene circa il 14% del capitale della società attraverso uno schema di controllo molto popolare tra le società tecnologiche della Silicon Valley. Da un lato detiene soltanto lo 0,7% di azioni A, scambiabili sul mercato, e che possiedo ciascuna un solo diritto di voto. Ai valori attuali di mercato si tratta di circa 1,5 miliardi di dollari per circa 9,3 milioni di titoli.

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