Strategie anti abuso di Twitter

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Tentare di arginare l’uso improprio che una parte degli utenti fa dei social network è, per i social network stessi, una bella gatta da pelare. Il pubblico in attesa con l’espressione del “beh, non fate niente?” e loro lì a capire come dosare gli automatismi all’intervento umano, non fare errori grossolani, assumersi le proprie responsabilità. Twitter, nell’ultimo anno, è più volte intervenuto sul tema abusi e molestie online, cercando a più riprese di dotare la piattaforma di funzioni adeguate.

Ora prova a tirare le somme: in un incontro con i giornalisti, riporta The Verge, anche se non ha rilasciato i dati grezzi, ha sciorinato un po’ di numeri sugli effetti del lavoro condotto dall’introduzione di strumenti per segnalare le molestie online. È riuscito a intervenire 10 volte in più sugli account molesti rispetto all’anno scorso (i profili interesati sono “migliaia di più” ogni giorno). Ha scoperto il doppio di account creati da persone precedentemente bannate.

Sono diminuiti del 25% i report di abusi correlati ad account i cui post sono stati resi visibili solo ai loro follower.  Il 65% degli account “disciplinati” non ha offeso una seconda volta.

Infine, si sono ridotte del 40% le segnalazioni provenienti da account che hanno ricevuto recentemente menzioni da persone che non le seguono: detta così, non significa gran che, ma assume valore se si considera che Twitter ha iniziato a filtrare automaticamente post contenenti parole afferibili ad abusi e molestie.

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